In un solo giorno, dalle 8.30 alle 18.30, con la vecchia linea ferroviaria degli anni ’30 si possono vistare i Musei vaticani e il complesso di Castel Gandolfo.
Prospettive uniche quelle offerte dalla gita in treno che arriva proprio nell’area che fu la residenza estiva dei papi fino al 2015; 50 ettari di bosco a ridosso del lago di Albano. Appena 40 minuti di viaggio in treno lungo la linea ferroviaria vaticana: una tratta inaugurata nel 1934 che misura solo 1270 metri. Si parte dai giardini alle spalle della Basilica di San Pietro e poi, varcando il confine territoriale al cancello delle mura leonine, si prosegue fino ai Castelli romani.
Una gita fuori porta per vedere il complesso che Urbano VIII elesse a dimora estiva dei Papi affidando l’ampliamento della vecchia residenza, dei Gandolfi prima e dei Savelli poi, a Carlo Maderno che si occupò anche dell’ala settentrionale, adibita a Specola vaticana nel 1933, e ai giardini di Villa Barberini che ne sono la gemma più preziosa. Qui sono tuttora presenti i resti della villa imperiale voluta da Domiziano con il teatro e il criptoportico dove l’ultimo dei flavi passeggiava nei giorni di pioggia e dove, molti secoli dopo, ripararono migliaia di sfollati della Seconda Guerra mondiale tra cui Alcide De Gasperi.
A Castel Gandolfo si possono visitare gli ambienti privati del pontefice: la galleria di Alessandro VII, la cappella, la stanza da letto con gli arredi originali, la sala del biliardo, quella della musica dove portò il pianoforte Benedetto XVI, che è stato l’ultimo ospite di Castel Gandolfo, diventata sua residenza pro tempore dopo la rinuncia al pontificato.
Dalle finestre da cui anche Bergoglio si è affacciato, ma solo due volte dalla sua elezione, si possono ammirare il lago di Albano e la pianura costiera che arriva fino ad Anzio.
E poi un giro nei meravigliosi giardini dove fioriscono rose, gardenie, azalee, viole e gelsomini all’ombra di lecci, querce e abeti alternati alle siepi che disegnano figure intorno alle fontane.
Per tutte le info e le prenotazioni www.museivaticani.va.